Macchie sanguigne, poi tendenti
a scuro sangue che s'apprende ai polsi
il viso ricamato,
colorato dai segni che regala il tempo.
Ma dentro al petto
palpiti sussultano irrequieti,
vitalità mai spente e le passioni,
amori che danzano festosi
nello specchio di un'anima infantile.
Amore,
oh dolce fremito che assale
che risveglia gli ormoni ormai assopiti
e le potenze spente,
rimpianti degli amplessi ormai finiti.
Amore,
che potente invade il petto
non muore e alle pulsioni sopravvive
dura in eterno, al tempo non perisce,
lotta e si ribella,
Venere invoca a Zante, ove si specchia,
e la sua pelle è sempre liscia e tersa
vive un passato che non si cancella.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 21.3.2017 – 11,07)
Nella foto: Giuseppe Ungaretti